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42 la via del male


— Salute, Pietro Benu: stanotte canteremo un po’ di strofe improvvisate, — disse, guardando l’uva del carro.

— Perchè non siete venuto?

— La mia gamba non lo ha permesso, figlio caro.

— Ah, anche voi siete servo della vostra gamba, — disse Pietro con ironia.

Zio Nicola volse il suo barbone rosso verso il giovine e sollevò il bastone.

— Ah, tu ridi di me, giovanotto? Perchè sono un povero diavolo, mi deridi? Se fossi stato un ricco padrone...

— Ma voi siete ricco, padrone mio!

— Padrone, padrone! Bisogna vedere chi è il padrone, fra me e te...

Intanto erano giunti. Il cane, andato avanti, raschiava il portone con le unghie e guaiva allegramente.

Zia Luisa aprì.

— Eccovi finalmente, — disse, frettandosi indietro sull’omero il lembo della benda. — E Maria dov’è?

— È rimasta indietro con le vendemmiatrici.

— Poca raba! — disse zia Luisa, guardando con degnazione il carro dell’uva, mentre Pietro slegava i buoi — Poca roba. Meno male che non abbiamo bisogno di questa miseria per vivere!

Svegliandosi, dopo un breve sonno pesante, sulla stuoia della cucina dei Noina, Pietro provò una sensazione dolorosa, come se un masso gli pre-