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la via del male 77


— Vorrei una pala (bustino) di velluto in colore di quel cielo, — disse Maria, guardando in alto.

Ma Sabina guardava l’ombra in fondo alla china, e ricordava... Che faceva ora Pietro, al di là della valle e dell’altra valle ancora? Ricordava la promessa di «dire una cosa» alla povera serva? O si era pentito o pensava ad un’altra donna meno povera?

Intanto le donne chiacchieravano intorno alla fontana: una piccola bruna, con un occhio bendato, si lavava i piedi nel rigagnolo o imprecava contro la padrona lontana; dall’alto del muraglione un monello, arrampicato sul paracarri dello stradale, sputava sulle donne che sollevavano la testa e gli mandavano energiche maledizioni. Un uomo scendeva alla fonte per abbeverare tre porcelline di latte. Le tre graziose bestioline dal pelo morbido a striscie nere e gialle come quello dei cinghiali, col musino roseo imbrattato di terra, si rincorrevano, grugnivano, rotolavano; e giunte presso il rigagnolo annusarono i piedi della piccola serva bruna, poi, invece di bere, continuarono a rincorrersi fra i cespugli. Il guardiano cominciò a fischiare per richiamarle; il monello cessò di sputare, e così le donne finirono di riempire lo anfore, e venne il turno delle due cugine. Poi anche loro se ne andarono, con le anfore colme dritte sul capo; e la fontana gorgogliò nel silenzio vaporoso del crepuscolo.

Sabina continuava nel suo sogno sentimentale. Quando tornava Pietro? Avrebbero avuto occa-