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serie; son peggiori delle altre. Egli perciò scelse per fidanzata una ragazza di carattere allegro, spensierata e ridente, benedetti entrambi sieno; voi la conoscete, compare Zironi: è Vittoria Zara, figlia della mia parente Pietrina. Con Pietrina non siamo mai andati d’accordo, ma Vittoria è una buona bambina, allegra come l’allodola dei campi, siano benedetti entrambi, lei e Andrea mio. Ebbene, — proseguì, mentre il suo viso che nel parlare di Vittoria s’era illuminato di gioia si oscurava di nuovo al ricordo dell’altra — la donna, malanno la impicchi, stette buona e sottomessa due anni; era gentile e timida; obbediva anche a Sirena. Nacque mio figlio Andrea, e lo stazzo parve allora un luogo d’incanto: tutto andava bene, io non avevo nemici, non odiavo nessuno. Pareva che il diavolo si fosse dimenticato di noi. Ogni prima domenica del mese andavo a San Pietro delle Immagini a cantare i salmi e dicevo: sia lodato il Signore per le sue grazie ad un peccatore come me.

«Ed ecco il piccolo Andrea aveva due anni e già saltellava come un capretto e batteva le manine ogni volta che vedeva un cavallo e voleva montarci su, quando una mattina tornando da San Pietro incontrai un amico che mi disse:

«— Dà retta a me, Bachisio Zanche; caccia via dal tuo stazzo il più giovane dei tuoi servi; caccialo via come un cane rognoso e chiudi bene la siepe.

«— Perchè, è un ladro? — domandai. Ma

Deledda. Le colpe altrui. 2