Pagina:Deledda - Sole d'estate, 1933.djvu/58

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Per il viaggio, poiché, si capisce, si trattava di un viaggio, ella intanto indossò il vestito dell’anno scorso, anche per non far vedere il nuovo al marito, che con premura paziente e affettuosa l’accompagnò alla placida stazione delle ferrovie vicinali.

— Non hai dimenticato nulla, Lea?

— Nulla, nulla, caro.

Nulla aveva dimenticato, di quello che voleva portare con sé: e d’altronde il treno partiva subito, premuroso e nello stesso tempo tranquillo: treno fatto apposta per viaggiatori come la signora Lea. gente cioè equilibrata e calma, con figli grandi già ben sistemati, con la coscienza pura: gente la cui giornata è trascorsa sempre un po’ grigia, con uno di quei cieli velati che fanno sperare e mai dànno il sole, ma il cui tramonto si presenta mite, con la promessa di un crepuscolo e di una notte infinitamente sereni. Eppure, appena il piccolo treno s’è arrampicato sulla prima altura, e il vento d’occidente ha chiuso le sue ali fastidiose, la signora Lea, che lo sa, che lo aspetta, sebbene trepidante come i fedeli che attendono il rin-