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Seconda. 95

in quiete torni a farli rifare la lezione senza la medesima, prima di rimandarlo in stalla; indi la mattina susseguente faccia l’istesso, e duri così sino a tanto, che non s’induca a soffrirla con indifferenza, (nulla importando che in questo tempo faccia la lezione bene o male) ed allora li cali giù le staffe perchè le senta. Per preparare poi il Polledro a lasciarsi montare, e a portar l’uomo addosso, molto opportuno è che il garzone che lo governa lo abbia avvezzato fin da principio con la solita piacevolezza a riconoscere il montatore, o dopo terminata la lezione, o in qualche ora oziosa del giorno; ma se ciò non è seguito, conviene che lo faccia lo scozzone, quando ch’è in stato di poter esser montato.

Deve il montatore esser situato al termine di una muraglia nella sua cantonata, o a campo aperto, perchè il Cavallo che deve servire alla guida possa incrociare il Polledro, in forma che la testa del medesimo venga a restar dirimpetto alla coscia dell’uomo che deve far la guida, e possa tenere il vento della cavezza corto in mano quanto vuole, e quanto è necessario per potere impedire che il Polledro possa mettere la testa tra le gambe, come sogliono fare i Polledri, quando presi dal sospetto si mettano in difesa.

La prerogativa più essenziale del Cavallo è senza dubbio quella di star fermo al monta-


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