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Seconda. 121

formi una linea retta con i suoi piedi, acciocché il Poliedro pure possa fare l’istesso con i suoi: si fermi terminata che l’abbia, e faccia anche fermare il Polledro, indi senza muoversi faccia fare ad esse due o tre tempi in fianco con la groppa, tanto che si trovi sopra l’altre linee del quadrato, in maniera, che tutti quattro i piedi sieno in stato di potere eseguire liberamente le loro linee laterali, prolungate in avanti, senza che uno possa apportare impedimento all’altro, come fecero nelle prime linee già eseguite; qui pure si arresti il Poliedro prima di ripigliare la nuova azione, e indi con l’istesso metodo li si faccia terminare il quadrato.

Conviene qui, prima di procedere avanti, far riflessione ed avvertire, che le linee laterali sprolungate in avanti richiedono diversa azione dei piedi, e diverso equilibrio del peso della macchina (vale a dire più, e meno inclinato, e discosto dal suo centro) di quello che richiedono le linee laterali curve con le quali vengono tagliati dalla groppa gli angoli del sopradetto quadrato per farli prendere una tal qual figura circolare, che inganni l’occhio; quindi è che una tal diversità rende indispensabile l’arresto nei due punti dai quali si passa da una azione all’altra, perchè abbia luogo la potenza motrice di poter fare l’opportuno ed adattato cambiamento d’azione e di equilibrio; e sic-


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