Pagina:Dell'obbedienza del cavallo.pdf/164

Da Wikisource.
136 Parte

po senza la minima difficoltà, con la testa e collo al suo luogo piegato, e con la medesima facilità e prontezza, tornerà senza scomporsi da questo al trotto, ed all’uno, ed all’altro, ogni volta che vi sarà chiamato; perchè non poco contribuisce una tal piega a far sì che l’esecuzione sia fatta in regola, nella forma che lo sconcerto della testa dà mano all’irregolarità dell’azione.

Se le azioni, che mettono le anche in agitazione sono quelle, che promuovono la scioltezza, e l’elasticità nei legamenti, non può mettersi in dubbio, che l’azione di dare in dietro non abbia questa prerogativa sopra ogn’altra; onde torna bene di terminar sempre qualunque lezione con far dare in dietro il Polledro con il collo piegato verso la cigna, tanto nella linea retta, che nella circolare da tutte due le mani, perchè venga dirotto da tutte due egualmente; con l’avvertenza però, che ciò sia eseguito dal Polledro medesimo senza opera alcuna della mano del Cavallerizzo, quale non deve, che dargli il cenno con fischiarli il bacchettone d’avanti, batterlo in terra, toccarli le gambe, o batterli leggiermente con esso il muso, e mai con obbligarlo a ciò fare a forza di castigo; poichè essendo al Polledro solo noto il modo di come secondare l’indole del meccanismo, però a lui solo si aspetta quell’esecuzione che è profittevole, e non


dan-