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Seconda. 165


Accade tal volta, che un Polledro che non ha mai fatta difesa, e che ha sempre prestata l’ultima obbedienza a tutto ciò che gli è stato richiesto, di punt’in bianco ricusi d’obbedire, e che essendo Cavallo di spirito e coraggio, e molto più s’è collerico, dia in disperazione essendo castigato, e s’è sincero e di poco spirito s’avvilisca persistendo nella sua ostinazione; questo avviene il più delle volte perchè nel piegarlo, e nell’essere obbligato a eseguire qualche operazione più faticosa ed’incommoda gli viene cagionata qualche doglia interna nei nervi, nei muscoli, o nei tendini, (come segue anche in noi in casi simili, ed in specie quando si passa da un gran riposo ad un’azione di fatica, e d’incomodo) che l’impedisce l’esequimento di quell’azione a cui è chiamato; onde non di volontà, ma per forza si trova questi obbligato a ricusare obbedienza.

Di qui avviene, che gli amanti del gastigo che non esaminano mai la causa della difesa, (come ragion vuole che sia fatto, prima di venire ad’esso,) rendono viziati i Polledri tal volta della maggiore abilità e saviezza.

Però, sempre che occorre di gastigare un Polledro sia esaminata la causa della difesa, e mai si corra al gastigo prima di averla rinvenuta, in specie in Poliedri che abbiano mostrato docilità per l’avanti; poichè troppo è facile che un Polledro non avvezzo a travagliare s’indoli-


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