Pagina:Dell'obbedienza del cavallo.pdf/209

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Seconda. 181

che per trovarsi indietro è in grado egli solo di potere agire.

Ma siccome un tal passo interrotto non può essere eseguito, se i legamenti delle gambe non hanno fatto acquisto di quella scioltezza ed attività ch’è necessaria, perchè possano prestare una momentanea, esatta, e puntuale obbedienza alla chiamata, così non è possibile che il Polledro non arrivato anche a questo segno di scioltezza dia esecuzione alla cambiata di mano di cui si tratta, con quella prontezza che richiedesi: onde è d’uopo con esso di servirsi del passo compito, con obbligarlo con la parata non solo a interrompere l’azione del galoppo, ma anche a rimettere i piedi in quattro, per poter dar principio al passo col piè della mano opposta a quella su cui si vuol galoppare, e poter fare la chiamata nel punto dell’intero compimento di esso, come si è detto sopra.

Quando poi il Polledro ha fatto acquisto della necessaria scioltezza ed attività della forza elastica dei legamenti, non solo il Cavallerizzo deve servirsi del passo rotto per l’esecuzione delle cambiate, ma deve anche prevalersi di questo per quella del galoppo in generale, col far cominciare il passo dal piede di quella mano su cui si vuol galoppare, perchè la chiamata che ha origine dal passo rotto riesce più pronta, e l’azione più perfetta e di maggior pregio,


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