Pagina:Dell'obbedienza del cavallo.pdf/241

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214 Parte

fuora non comincia l’azione sì del passo che del trotto, e di qualunque altr’azione, che possa fare il Cavallo, e che richieda l’alternativa dei piedi; e però facendo in esse ai Polledri la chiamata del galoppo, si viene a togliere anche a loro la difficoltà sopraddetta del cominciar l’azione del passo che deve precedere a quella del galoppo, col piede opposto, ed a facilitare al Cavaliere la chiamata del medesimo, e così mettere in sicuro che il Cavallo esca giusto, tanto più se vi sarà chiamato dall’azione del trotto, ch’è più facile l’esecuzione, come ho proposto al suo luogo; poichè assuefacendolo così ad intendere la chiamata dell’appoggio della gamba, in breve tempo e con facilità presterà obbedienza pronta, sì dal passo che da qualunque altra azione.

Ha qui luogo un’osservazione da farsi per togliere la strada ai meno intendenti di riputare per falsa l’assersione fatta, che il Cavallo per eseguire la linea laterale sia obbligato di cominciare l’azione dal piè di fuora, e questa è, che quando il Cavallo si trova in situazione di non poter muovere il piè di fuora, quando deve eseguire la linea laterale, gli è forza di muover prima il piede di dentro, per porre la macchina in quella situazione in cui è necessario che si trovi, prima di dare esecuzione alla laterale; onde una tale azione del piè di dentro non può reputarsi per principio della laterale, come non


può