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Terza. 233

mate di esse, è d’uopo prima d’ogni altra cosa far la descrizione della figura, e della gita che il Cavallo deve fare per darli esecuzione; e però si tagli il quadrato ottangolare con due linee in croce; si parta la prima dalla metà dì una delle linee che lo forma, e passando per il centro del medesimo, vada a terminare nella metà dell’altra linea dirimpetto, e la seconda faccia il simile nella metà dell’altre due linee intersecando nel punto del centro la prima; si formi dipoi dal punto dove hanno principio le sopraddette linee, una curva sprolungata, simile a quelle con cui si tagliano gli angoli del quadrato, per darli la figura ottangolare, continuando però sempre lo sprolungamento, in maniera che si riduca in una linea retta che vada a passare nel punto medesimo del centro là dove le linee sopraddette lo intersecano, e seguitando la linea retta, tanto di poter formare un’altra curva sprolungata, del tutto simile alla già fatta che vada a terminare nel punto dove ha pur termine la linea che forma la croce, dirimpetto a quello dov’ebbe principio, e la linea medesima e la prima curva; in questa forma facendo, riesce la figura d’una linea retta, che ha nelle sue estremità due piccole curve sprolungate, delle quali la prima nella cambiata abbandona la pista del quadrato, e l’altra la ripiglia; il punto del centro del quadrato divide in due parti eguali questa figura;


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