Pagina:Dell'obbedienza del cavallo.pdf/272

Da Wikisource.

Terza. 245

da, per poter esiger dal Cavallo la proposta obbedienza, e inutil sarebbe l’averlo in stalla senza potersene prevalere.

Dall’abito che si acquista con l’esercizio di molti atti replicati, proviene la facilità ed esattezza delle chiamate che producono tutto il risalto alle operazioni, come più volte si è detto di sopra, ma siccome questo abito è soggetto ad esser difettoso, su gli atti che lo formano sono tali, così è immancabile, se questi sono eseguiti con quella cognizione di causa che ci somministra la teoria che ho indicato: ond’è che chi vuole ottenere l’intento proposto non può dispensarsi dal mettere in pratica, ciò che ho messo in vista, affine di poter fare acquisto, tanto nel Cavallo che in se stesso di quell’abito che produce nell’uno e nell’altro la facilità ed esattezza necessaria per il concerto delle chiamate, con l’esecuzione dell’operazione del Cavallo; e con ciò vien dato compimento all’impegno che ho preso, e l’esecuzione di quanto ho detto non solo farà toccar con mano con l’esperienza la brevità del tempo, e la facilità e sicurezza della riuscita da me indicata; ma anche supplirà a dimostrare tutto ciò che io ho tralasciato di dire, per non esser troppo prolisso, affidato al detto Usus te plura docebit.

Ma siccome il Cavaliere non può far nota la sua intenzione alla potenza motrice del Ca-


val-