Pagina:Dell'obbedienza del cavallo.pdf/289

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Terza. 261

to questo, quello che si trova alla testa della fila dia principio solo alla marcia, e vada ad occupare il punto che forma la linea che taglia il centro, e quando egli si trovi in distanza dal sopraddetto punto eguale a quello che corre dal posto dove si trova il secondo, all’angolo abbandonato dal primo, questo pure si metta in moto per potersi trovare in grado d’occupare l’angolo nel tempo istesso che il primo occupa il punto sopraddetto della linea; il terzo faccia il simile per occupare insieme con gli altri il punto della linea a lui vicino; ed il quarto si tenga fermo nel suo posto finchè il primo non giunga nell’angolo a lui opposto che li resta di fianco.

I tre che sono in marcia devono eseguire il passo con tal proporzione che l’uno occupi il punto abbandonato da quello che lo precede, nel tempo istesso ch’egli giunge nell’altro a lui respettivo della linea, o dell’angolo; il terzo, giunto all’angolo ivi si fermi, e così faccia il secondo quando arriva ad occupare il suo, lasciando che il primo vada a situarsi in quello che resta vuoto; ed allora gl’istrumenti con una cadenza diano termine alla marcia, ed in questo istesso tempo, il primo ed il terzo devono voltar faccia alla volta di quello che trovasi nell’angolo dirimpetto, e gli strumenti diano principio alla sonata sul tempo di quell’azione con la quale deve essere eseguita la figura, sia di passo, di


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