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Terza. 281

no più presto, e di quelli che lo fanno con stento e più tardi però si aspetta alla perizia del Cavaliere di sapere regolare una tal misura d’estensione, in forma che sia proporzionata al maggiore o minor tempo che richiede il maneggio dell’arme, poichè in Cavallo pronto può esser più lunga di quella del Cavallo di minor prontezza, uniforme però sempre l’una e l’altra nel correre la lancia all’aria, che si vuol fare con essa, ed in tutte proporzionata al punto dove cade l’incontro del bersaglio, perchè si trovi in esse nella maggior sua velocità.

Quindi è, che si dà sempre principio alla corsa con una mezza volta di galoppo sulla mano destra, ed addirizzato il Cavallo in faccia al bersaglio, da quello insensibilmente, senza scossa, si deve passare alla fuga di gradazione, perchè il colpo segua nel punto della maggior velocità, come si è detto sopra, ed affinchè questo sia accompagnato dalla maggior impressione possibile, necessario è che la scappata sia eseguita sulla mano destra perchè i piedi laterali del Cavallo di questa mano si trovino in avanti per potere agire di concerto con la mano destra del Cavaliere che maneggia l’arme.

In prova di questo si è veduto a suo luogo, che il galoppo sulla mano destra termina ogni azione sua con i piedi laterali di questa mano in avanti, è questo fa sì che la coscia e mano del Cavaliere di questa parte venga an-


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