Pagina:Dell'obbedienza del cavallo.pdf/314

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286 Parte

chè possa trovarsi pronto a prendere la scappata sull’istessa mano quando s’accinge a investire il nemico o la fiera, per le ragioni dette di sopra; ma è errore l’attribuire a difetto, se quando gli occorre di voltar sulla sinistra, il Cavallo li cambia mano, poichè il far diversamente, repugna alla natura del meccanismo della costruzione della macchina del Cavallo, come ho provato ad evidenza nella prima parte di questo trattato; ond’è che galoppando il Cavallo sulla mano destra, nel pigliar la volta sulla sinistra senza cambiare la situazione dei piedi, non può a meno di cadere, se ciò è eseguito di fuga, o se a caso s’incontra di farlo sul terreno cretoso, bagnato, o sdrucciolo, perchè per essere i piedi laterali di questa parte situati indietro (come lo richiede il meccanismo del galoppo sulla mano destra) si trovano fuori di forza, ed incapaci di sostenere il peso della macchina a questa parte pendente, e quando anche per accidente il Cavallo vi si sostenga senza cadere; certo è, che un’azione sì irregolare deve essere incomoda al Cavaliere, e però trovandosi egli sopra un Cavallo, che non sappia galoppare sulla mano sinistra, deve a mio sentimento scansare al possibile tutte le occasioni di voltare su questa mano, per evitare il rischio che li corre in ciò fare, e quando sia in sua balìa di farne scelta, si attenga pur francamente senza esitare a quello che


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