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Quarta. 311

nile sopra, rastregliere, e mangiatoje sotto, per il foraggio, con tre divisioni dentro, perchè possano star da per se i più robusti, gli ammalati, e quei che vanno spuppandosi; e però oltre l’acqua di polla, e di piscina ch’è sparsa per l’isola, ve n’è una al di fuori del capannone con il suo argano che empie un grand’abbeveratojo che v’è, e che per mezzo di canali va a riempire anche quello, che è dentro, che supplisce alla beva di tutti, ed ai beveroni che convien dare alli spuppati finchè non si sono assuefatti al nuovo governo.

In vicinanza d’esso v’è un riservo di un’abbondante pastura rinserrato per il soggiorno dei bisognosi nei tempi buoni, e nelle ore più calde, ed altro d’erba seminata per mescolare con le trite di fieno, che si danno a quegli che ne hanno di bisogno, ed una mandria per poter pigliare con più facilità, e senza strapazzo quegli, che di mano in mano occorre di separare, annessa al medesimo serrato.

La pastura di Coltano è divisa in due parti, da una siepe che ha i suoi cancelli per poter dar la comunicazione all’una e all’altra, nella primavera quando si dà la via alli stalloni, affinchè possano questi aver la libertà di condurre le loro camerate dove più lor piace.

Quella che resta dalla parte di mezzogiorno, perchè è la più scoperta, e meno ridossata, serve per le Cavalle pregne, e sode che


hanno