Pagina:Dell'obbedienza del cavallo.pdf/345

Da Wikisource.
318 Parte

dei ponti, dalle quali si ricava il fieno per il bisogno dell’inverno, e la pastura per l’autunno, come si è detto.

A ponente della Città di Pisa in distanza di circa a tre miglia, è situata l’altra parte che serve di soggiorno, e di pastura nell’estate a questa razza; ella è confinata dal mare a ponente, dal fiume Serchio a tramontana, da un palancato a levante, che impedisce il bestiame d’introdursi nei seminati, e dal fiume Arno a mezzogiorno, che vien chiamata S. Rossore.

Il terreno della medesima, che resta dalla parte di levante, consiste la maggior parte in praterie, dove ricavasi il fieno; queste sono attraversate da per tutto ed in abbondanza d’acque correnti d’ottima qualità, perchè hanno il corso sopra il terreno, e non sopra il sasso, che allora sarebbero crude; a tramontana ed a mezzogiorno, lungo i sopraddetti due fiumi, vi sono pure delle praterie che non servono sennon di pastura, e quelle che sono contigue al fiume Serchio, hanno la comunicazione con il medesimo fiume, il quale per non aver argini in questo luogo e per restare il suo letto in gran parte asciutto nell’estate, resta accessibile al bestiame per la beva, per il soggiorno nelle ore più calde, e per il bagno, che molto gli è vantaggioso in questa stagione.

Contigua alla prateria sopraddetta, dove si raccoglie il fieno, ve n’è un’altra che non ser-


ve