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Quarta. 321

mare) ripieno nella sua sommità di piante di leccio e di quercia che fanno corona alle vallette, e che non solo mettono al coperto il bestiame dai venti incomodi, e nocivi, ma gli somministrano con la loro ghianda un cibo molto opportuno nella stagione d’inverno oltre il rendere il clima molto più dolce, e più mite di qualunque altro luogo; il terreno renoso gli forma il letto per il riposo, più soffice, asciutto, e sano.

Egli è dalla parte di levante e di mezzo giorno circondato dalle praterie sopraddette e da due canali d’acqua corrente; due ponti danno alle respettive pasture la comunicazione; il terreno fornito delle sopraddette vallette è il soggiorno del bestiame più opportuno nell’inverno, ed in specie quando il tempo è burrascoso, perchè viene ad esser in esso coperto dall’intemperie dell’aria, e le praterie scoperte sono proprie per le giornate buone di questa stagione e della primavera.

In mezzo all’una e all’altra pastura vi è l’abitazione dei custodi e della guardia, un capannone con quattro corsie, sue rastregliere e mangiatoje sotto, e fienile sopra, aperto da tre parti, perchè sia più libero l’accesso al bestiame che deve andare da se a pigliarci ricovero, quando l’istinto naturale ve l’obbliga; annessa ad esso vi è una stalletta per ritirarvi gli ammalati, e quelli che han-


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