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Quarta. 399

stiame sta in riposo senza pasturare, per dar tempo al cibo che faccia la sua digestione, e dargliela in una adequata porzione di semola, che così non li viene interrotta la pastura, e mangiata che l’abbia, rimetterlo nella sua libertà primiera, continuando così fino a tanto che non si vegga la sua salute posta in sicuro da ogni pericolo.

Tutto ciò devesi praticare anche in tutte le altre stagioni, quando si riducono in tale stato, subito che si comincia a vedere il deterioramento, senza aspettare che siano caduti ammalati.

Dall’avere osservato che il siero, o sia linfa del sangue dei Cavalli magri, che stentano a pigliar carne (ancorchè ben governati) raffreddato che sia, è sempre cotennoso, ed estremamente resistente al taglio, e difficile a risciogliersi, e tal volta si mantiene così condensato dei giorni, senza fare una goccia d’umido, quando quello dei graffi appena rappreso gentilmente, poco tempo dopo da se si riscioglie, sono venuto in cognizione che per assottigliarlo perchè possa fare il suo corso liberamente, ottimo rimedio è il far mangiare a tali Cavalli la semola, o la biada inumidita con acqua salata, o con acqua di mare, ch’è più efficace, per più giorni, o per dir meglio finchè non si è ottenuto l’intento, quando con la cavata preventiva di sangue si è venuto in cogni-


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