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Quarta. 401

ciare con più facilità quelli che s’allontanano dal branco, e vanno dispersi.

Ciascun padronato lo destina nella sua razza a suo talento; chi si serve d’una cifra, chi d’un numero, chi d’una Corona; taluno v’imprime l’arme propria, e finalmente chi la forma con la lettera iniziale del proprio nome; e non torna male che il merco della coscia indichi il padronato, e quello della spalla la qualità, e specie della razza; con l’impronta d’un C, si denota ch’è di razza corsiera, cioè da Carrozza: con un G. ch’è Ginetta vale a dire da sella: con S. I. B. ch’è di sangue Spagnuolo, Inglese, o Barbero.

Nelle razze accreditate il merco apporta di più il vantaggio, che non possano essere confuse con le altre, cogliendo ai sensali il modo di potere ingannare il compratore, con farli credere che un Cavallo d’una razza vile, e di poco valore, sia di razza distinta, e di pregio.

In quelle razze, dov’è il pericolo che qualche Cavallo si smarrisca, o sia trafugato dalla poca fedeltà del Custode, o per qualunque altra causa, è indispensabilmente necessario che sia mercata la gioventù nel terminar dell’anno.

Ma siccome l’impressione che deve fare il ferro infuocato non può succedere, se non si getta a terra quello che deve riceverla per legarlo in forma che nè punto nè poco si possa muovere nel sentirsi scottare, affinchè il merco non ri-


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