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dietro, che deve fare la seconda azione, essendo distante due braccia dall’orma del piede d’avanti che deve occupare, non pare a prima vista che sia in stato di potere venire all’esecuzione, stante che una tal distanza eccede d’un braccio la sua possibilità; ma resta sciolta la difficoltà subito che si rifletta, che il piede che rappresenta la pedina non si parte dal luogo dove è situata, quando eseguisce il moto volontario per andare a occupare l’orma del piè d’avanti, ma bensì dal luogo dove è stato stracinato dal moto forzato nel secondare l’ondulazione della macchina; onde è forza di credere, che questo trasporto sia d’un braccio: che allora trovandosi un sol braccio distante dall’orma che deve occupare, può eseguire la sua azione senza intacco del meccanismo, e resta solo irregolare per dover far più camino della metà di quello che deve fare il piè d’avanti suo diagonale, e che per essere il primo a dar principio all’azione, deve anche dar regola ad esso.

Si muova in terzo luogo la pedina sinistra d’avanti, che siccome si ritrova un braccio dietro all’altra, può occupare due braccia per sopravanzare l’altra d’un braccio, come porta la regola del meccanismo sopra indicata.

In questa situazione la pedina destra di dietro, che rappresenta il piede del Cavallo che deve dar termine al passo, si trova distante tre braccia dall’orma del piè d’avanti che rappre-


sen-