Pagina:Dell'obbedienza del cavallo.pdf/72

Da Wikisource.

Prima. 43


Allor che i piedi del Cavallo si trovano in tal disposizione, e non prima, è in arbitrio della potenza motrice d’intraprendere l’azione del galoppo; onde quando questo deve essere eseguito dentro allo spazio che abbraccia con i piedi la macchina senza eccederlo, come è quello dei Cavalli di maneggio, per darli esecuzione, la potenza motrice solleva prima di ogni altra cosa la parte d’avanti alla volta delle gambe di dietro già pronte per riceverlo, con dare l’impulso alle pastore dei piedi d’avanti, e con riunire nell’istesso tempo col moto di restrizione le gambe loro alquanto verso le spalle, senza alterare la figura della situazione, nella quale erano posate in terra, cioè la sinistra in dietro, e la destra in avanti (se il galoppo è sulla mano destra, o viceversa s’è sulla sinistra) perchè così sospese in aria possano secondare il camino, che deve fare il peso della macchina senza apportarle impedimento.

È tanta la prontezza e velocità con cui è eseguita l’azione, che può dirsi, che nell’istesso tempo la medesima potenza motrice con la forza elastica delle gambe di dietro, senza rimuovere i piedi da terra, imprime nella macchina l’urto, che la trasporta fino a quel segno che deve essere il termine del suo camino, e dove l’abbandona, lasciando che il peso di essa secondi la sua inclinazione naturale di unirsi al centro; ma quando col moto di natura la mac-


F 2 china