Pagina:Della Porta - Le commedie I.djvu/116

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106 la carbonaria

cader in simil colpa, ma con fortezza e costanza resistere alle passioni, e devria far un guadagno della mia vergogna, tacere e soffrire: ché se è cattivo il fare, è peggio il palesarlo; ma lo fo non per fin di diletto, ma per desiderio di successione. Quando morí, mia moglie Brianna mi lasciò una fanciulla chiamata Alcesia; e volse la mia disgrazia che, fuggendosene la balia per certi rispetti, se la menò seco molti anni sono in Ragugia: mandai e non potei trarne nulla di costrutto, restai sola e infelice reliquia del mio legnaggio, del che son vissuto e vivo da disperato; e trovandomi da quarantamila ducati di facoltá, non avendo a chi lasciarla, mi par assai duro... .

Mangone. Lasciatela a me, che ve ne arò assai obligo.

Dottore. ... Tanto piú che ho una dozzina di parenti larghi che mi fanno il córso adosso degli anni che vivo, e pregano Iddio che muoia presto, per aversegli a godere. La tua Melitea mi sta molto a cuore: a lei sono drizzati tutti i miei pensieri, e sento tirarmi da una viva forza ad amarla. Poi è tenerina, poco fa levata dalla balia, come un capretto di latte; assai, per me che son vecchio, con lei mi pareria ringiovenire; e se piacesse a Dio che ne avesse un figlio, me la torrei per moglie e coprirei il fallo con nome di matrimonio; e sarebbe la sua, la mia e la tua ventura insiememente: ch’io sarei sodisfatto, ella ricca e tu padron della mia casa, ché nello avanzo della mia vita sarebbe fra noi commune la stanza, le facoltá e le mie cose piú care. Però non vorrei che fussi cosí austero con lei; vorrei che il suo carcere fusse tanto che bastasse a farmi amare, non a tormentarla. E come potresti tu batter quel corpo, che non battessi il mio cuore? però vo’ che le porti alcun presentuccio da mia parte, ché i doni sono di valore inestimabile a farsi amare dalle donne.

Mangone. Ella è vivanda riserbata per la tua bocca.

Dottore. Mangone, sai che vorrei dire?

Mangone. T’intendo: che Pirino non mi faccia qualche burla. Ti rispondo che le burle sono bene ad inventarle e ordinarle, ma a far che riescano, eh ci vuol altro che parole!

Dottore. Intendo che ha un servo molto astuto e sottile...