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atto quarto 375

SCENA X.

Lima, Altilia, Pedante, Pseudonimo.

Lima. Che commandate, padrone?

Pedante. Chiama qui fuori Altilia.

Altilia. Eccomi, che commandate, padre?

Pedante. Lima, conosci quel gentiluomo?

Lima. Mi par di conoscerlo e di non conoscerlo. Giá mi par di conoscerlo; ma non so dove... .

Pseudonimo. Mirami bene.

Lima. Or lo raffiguro assai meglio. O Cielo, questo è Limoforo mio antico padrone!

Pseudonimo. O Lima, ch’io subito in vederti t’ho riconosciuta!

Lima. O padron caro, lascia che ti baci questi piedi e queste mani.

Pseudonimo. Lascia che mi consoli un poco con mia figlia.

Pedante. Altilia, riconosci il tuo vero padre?

Altilia. Io mai ebbi altro padre che voi.

Pedante. Io son stato tuo padre equivoco; questi è tuo padre univoco.

Pseudonimo. Figlia, non posso piú tenermi che non ti abbracci. O figlia ritrovata a tempo, quando meno sperava di ritrovarti!

Pedante. Figlia, questo è quel tuo vero padre qual io stimava morto di peste.

Altilia. Padre, se non son venuta tosto a farvi riverenza, è stato che io ho sempre stimato che costui fosse il mio vero padre.

Pseudonimo. Lascia che t’abbracci un’altra volta, o cara figlia.

Altilia. E ch’io di nuovo ti baci le mani, o mio carissimo padre.

Pedante. O che lacrime stillanti dagli occhi per tenerezza!