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232 DELLA CONDIZIONE GIURIDICA

corso, e di tale circostanza fece aperta e ripetuta dichiarazione1. Gli altri oratori portarono ottime ragioni in favore della opinione contraria, così il Vallisneri, nel mentre afferma che la vocazione alle scienze ed alle arti nobili non può essere che in poche donne, come non è che in pochi uomini2, accenna al grande e supremo interesse di accrescere con ogni mezzo il numero delle «anime grandi» che facciano progredire le scienze e le lettere3, il Campo Sanpiero, patrizio padovano, argomenta dagli esempi storici, della sostanziale identità dello spirito maschile e del femminile4, rifiuta l'autorità dell'odierno costume italiano, attesa la grande decadenza della nazione5, e osserva che una maggiore istruzione delle donne potrà renderle meno schiave di fronte agli uomini, più idonee a bene educare i figli e a mettere in pregio gli uomini culti e studiosi6. Il Salio propugna la utilità e la necessità dello studio della filosofia morale per parte delle donne7.

La disputa di Padova ebbe eco, come dissi, anche in altre città italiane8. Notevole circostanza fu la parte che vi presero le donne, e fra le altre Diamante Medaglia Faini9,

  1. Vedi Discorsi accademici di vari autori viventi intorno agli studi delle donne (Padova, Manfré, 1729). Ne fu editore lo stesso Volpi (G. Antonio), il quale nella prefazione dichiara appunto: «Toccò a me per mia disavventura (così ordinando l'Accademia, alle cui leggi mi convenne ubbidire) il sostenere la parte negativa». Lo stesso egli aveva già dichiarato al principio del suo discorso, ma pare che questa dichiarazione non sia stata intesa dal pubblico, ragione per cui il Volpi fu fatto segno a polemiche e censure non poche di uomini e di donne. L'orazione del Volpi era già stata stampata a Padova, Cornino, 1723.
  2. Ib., p. 48.
  3. Ib., p. 4.
  4. Ib., p. 8, 12.
  5. Ib., p. 13.
  6. Ib., p. 16.
  7. Ib., p. 76.
  8. V. Alessandro Bandiera, Trattato degli studi delle donne, di un Accademico Intronato (Venezia 1740).
  9. Diamante Medaglia Faini, Orazione sopra gli studi delle donne (nel libro