Pagina:Della consolazione della filosofia.djvu/112

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o si lascino trapassare impuniti. La qual cosa sola di quanta maraviglia sia degna considera tu medesima. Ma a questa un’altra maggiore se n'aggiugne; perciocchè, quando regna e fiorisce la malvagità, la virtù non solamente manca de’ premii, ma ancora è dai piedi degli uomini scelerati, cui è sottoposta, calpestata, e degli altrui misfatti paga le pene: il che avvenire nel regno di Dio, il quale sa tutte le cose, può tutte le cose, e non vuole se non le buone, niuno può nè tanto maravigliarsene nè dolersene tanto che basti. Allora ella: E’ sarebbe, disse, da stupire infinitamente, e più orribile che tutti i mostri, se in una casa ordinatissima d’un tanto quasi padre di famiglia le masserizie vili fossero, come stimi tu, tenute care e pulite, e le preziose vili e sozze. Ma la bisogna non istà così; perchè, se salde si manterranno quelle cose che poco innanzi conchiuse si sono, tu conoscerai che, volendo ciò Colui, del cui regno favelliamo al presente, i buoni sono sempre possenti, e i cattivi sbattuti e debili; che i vizii mai senza pena non sono, nè le virtù senza premio; che a’ buoni sempre avvengono cose buone, ai cattivi cattive; e molte cose somiglianti, le quali, facendoti racchetare le tue doglianze, ti stabiliranno con ferma saldezza: e, perchè tu vedesti, poco è, mostrandolati io, la forma della vera beatitudine, e dove ancora posta sia, trascorse tutte quelle cose le quali giudico si debbano necessariamente lasciare indietro, la via che a casa ti rimeni ti mostrerò; penne ancora alla tua mente, per le quali ella possa in alto levarsi, appiccherò, a fine che tu, scacciata ogni