Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/26

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12 PROLEGOMENI

menlai’j scrisse come di molti altri anche i fatti d'Alessandro: ma non già ch’ei componesse un particolare libro, intitolato dal nome d’Alessandro.

Dopo l’istoria Strabone si volse a comporre la Geografia. Per giudicarne, come è giusto, il merito, egli è necessario che io esponga brevemente in quale stato ci trovasse la scienza della descrizione della terra, e quanto progredir la facesse. Dico brevemente perchè nè tempo ho, nè intendimento di esporre l'intera storia dell’antica geografia. Chiunque avesse desiderio di più compiuta notizia intorno ad essa potrá soddisfarlo colla lettura di molle e buone opere moderne, delle quali mi basta nomare il tedesco Mannert (69), il francese Gossellin (70), e l’inglese Rennell (71).

II.

Non solamente principe dell’antica geografia, se crediamo a Strabone, ma eziandio accuratissimo geografo è Omero. Ride taluno anche suo malgrado nel leggere le lunghe e frequenti digressioni di Strabone contra coloro, i quali biasimano qualche grande o picciolo geografico errore di Omero. Che questo sommo Poeta, noverando molte città e principalmente le greche, serbasse certo ordine naturale della lor posizione, e quinci descrivesse il paese, non v’ha dubbio. Ma quando Strabone si sforza a dimostrarci che il giustamente da tutti ammirato Poeta è parimente ottimo geografo, non altro ci dà a conoscere, se non che gli stessi filosofi non sono affatto liberi da pregiudizj (72).

Incomparabilmente con maggior giustizia ponsi in