Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/111

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libro primo 99

già prima aveva ordinato che fosse intrapresa. E v’ha monumenti di amendue quelle spedizioni; ciò sono Frissio sui confini della Colchide e dell’Iberia, e le Giasonie che trovansi da per tutto nell’Armenia, nella Media e nei luoghi a quelle vicini. Ed anche sulla spiaggia marittima sulla quale sta Sinope, e lungo la Propontide e l’Ellesponto, sino al territorio di Lenno si dice che v’hanno parecchi indizii delle spedizioni di Giasone e di Frisso. Che anzi rispetto a quella di Giasone e dei Colchi che l’han seguitato, se ne trovan segnali fin nel paese di Creta e nell’Italia e nell’Adria; e ne accenna qualcuno anche Callimaco, per esempio, Egleta ed Anafe vicina a Tere laconica, e dove comincia dal dire: Come alcuni eroi dal soggiorno d’Eeta si ricondussero navigando all’antica Emonia. Altrove poi ove parla dei Colchi dice: Tosto come cessarono di remigare sul mar d’Illiria, e lasciaronsi di gran tratto addietro il sepolcro della bionda Armonia trasformata in serpente, fondarono Astiro, che un Greco direbbe città de’ fuorusciti, ma nel loro linguaggio la nominarono Pola.

V’ha eziandio chi dice che Giasone rimontò l’Istro, o per gran tratto, come sostengono alcuni; o secondo altri soltanto fino all’Adria: e questo asseriscono per ignoranza de’ luoghi, o perchè credono che v’abbia un


    degli Argonauti fosse intrapresa per ridomandare questi tesori. - Frissio poi è una città di cui parla Strabone nel lib. x, e che al tempo di lui chiamavasi Ideessa. - Di Giasonie, o città di Giasone, ne ricordano parecchie Strabone stesso, Giustino ed Ammiano Marcellino.