Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/176

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164 della geografia di strabone

suo, è romboidale, perchè de’ suoi lati alcuni sono cinti dal mar australe ed orientale colla spiaggia non molto sinuosa, e gli altri son circondati l’uno dal monte, l’altro dal fiume; conservando anche in queste parti la figura quasi rettilinea. Rispetto all’Ariana ben vede ch’essa ha tre lati acconci a formare la figura del parallelogramma, ma non saprebbe determinare il fianco occidentale per essere da quella parte le nazioni frammiste. Tuttavolta lo segna con una linea che dalle Porte caspie va a finire alle estremità della Carmania1, le quali sono contigue col golfo Persico. Egli pertanto chiama occidentale cotesto lato, ed orientale quello che si distende lungo l’Indo. Non dice peraltro che siano paralleli; e nè anche gli altri due, cioè quelli segnati dal monte e dal mare; ma dice soltanto che l’uno è settentrionale e l’altro meridionale.

Così egli indica d’un modo imperfetto la seconda Sezione; ma ci presenta poi molto più imperfettamente la terza per parecchie cagioni. La prima è quella che già dicemmo, cioè il non essere chiaramente determinata la linea dalle Porte caspie alla Carmania, la quale è comune alla terza Sezione ed alla seconda. Poscia, che nel lato meridionale viene a incontrarsi il golfo Persico, siccome dice Eratostene stesso; laonde fu necessitato di considerare la linea che parte da Babilonia come una linea retta che, attraversando Susa e Persepoli, andasse fino ai monti della Carmania e della Perside,


    γεομετρικὸς, come geometra. Pare che il traduttore latino leggesse ου in vece di ἂν, giacchè spiega ut geometriae ignarus.

  1. Ora Kerman.