Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/187

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libro secondo 173

almeno duemila e cento stadii) non potrebbon essere parallele nè fra loro, nè a quella che passa per Babilonia, e che fu chiamata da Eratostene fianco meridionale della terza Sezione. Egli adunque non potendo asserir l’estensione della strada che va lungo i monti, sostituisce invece quella da Tapsaco alle Porte caspie, aggiungendo peraltro che sono solo a un di presso conformi: oltre che volendo egli indicare lo spazio ch’è dall’Ariana sino all’Eufrate, non era gran fatto diverso il misurar l’una piuttosto che l’altra: ma chi gli appone di aver detto che sono parallele, si mostra deliberato a volerlo assolutamente accusare di puerile ignoranza. Queste cose pertanto si voglion lasciare in disparte, come da nulla. Ecco poi quello di che Eratostene si potrebbe accusare.

La divisione in membri differisce dalla divisione in parti (perchè quella in membri abbraccia sotto questo nome tanti spazii che abbiano il loro naturale contorno, ed una configurazione indicata dai punti stessi che servono a congiungerli; d’onde poi il poeta disse: a membro a membro; ma nella divisione per parti non ha luogo questa circostanza), e noi ci serviamo dell’una o dell’altra secondochè dalla considerazione del tempo o del fine ci pare il meglio. Certo è che nelle cose geografiche tornano opportune le divisioni in parti, che considerano i luoghi per singolo; ma pur dobbiamo imitare le divisioni in membri piuttosto che quelle fatte ad arbitrio. Perocchè solo di questo modo è possibile pigliare i punti determinati e le circoscrizioni, delle quali il geografo ha bisogno. Si circoscrivono poi bene i paesi quando si possano usare o fiumi o monti