Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/259

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sono più abitabili a cagione del freddo. I Sauromati e gli Sciti1 stanno in regioni più meridionali al di là della palude Meotide fino all’oriente della Scizia.

Ben è il vero che il marsigliese Pitea afferma le ultime terre essere quelle di Tule, la quale è fra le isole Britanniche la più settentrionale dove il tropico d’estate si confonde col cerchio artico: ma del resto non dice poi nulla, nè se Tule sia un’isola, nè se i paesi dove il tropico diviene cerchio artico sieno tutti abitabili. Io per me porto opinione che quei confini settentrionali della Terra abitabile siano molto più vicini al mezzogiorno ch’egli non dice: perocchè i recenti descrittori del globo non indicano verun paese al di là dell’Ierna, la quale giace vicino alla Britannia dalla parte di settentrione, e dove appena e con disagio possono abitare alcuni uomini selvaggi. Il perchè poi mi pare che quivi dovrebbe porsi l’estremo confine della Terra abitabile.

Qualora pertanto si ammettesse che il parallelo di Bizanzio fosse presso a poco lo stesso che quel di Marsiglia, come dice Ipparco dando fede a Pitea (perocchè Ipparco afferma che in Bizanzio il gnomone è coll’ombra in quella relazione che Pitea asserì di avere osservata in Marsiglia); e che il parallelo del Boristene fosse distante da quel di Bizanzio circa tremila e ottocento stadii, dovrebbe il parallelo del Boristene attra-

  1. Quelli che abitavano lungo il Don ed il Volga. All’oriente di quest’ultimo fiume cominciavano gli Sciti orientali nel nord dell’Asia. (G.)