Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 3.djvu/194

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186 della geografia di strabone

tri1 può essere perdonato, ma non punto a Callimaco, il quale fa professione di grammatica, ed impertanto dice che l’isola di Calipso è Gaude, e che Scheria è Corcira.

Prosegue inoltre Apollodoro dicendo che alcuni spacciarono menzogne intorno ai Gerenii, ad Acacesio, alla posizione d’Itaca detta Demo, a Peletronio nel territorio di Pelia, ed al Glaucopio d’Atene: e cessa finalmente da questi suoi rimproveri dopo avere aggiunte alle cose già dette alcune altre di poco momento, trascritte per la maggior parte dai libri di Eratostene, che noi abbiam dimostrati falsi.

Ora ben può concedersi a Eratostene e ad Apollodoro che i moderni avessero più pratica degli antichi intorno a siffatte cose; ma parmi poi che si potrebbero biasimare amendue d’avere spinta questa loro opinione al di là della giusta misura, principalmente rispetto ad Omero: oltrechè si potrebbe affermare che rimproverano d’ignoranza il poeta intorno a cose delle quali poi essi medesimi non hanno contezza. E rispetto a codeste imputazioni, alcune sono discusse da noi ne’ luoghi convenienti a ciascuna, di altre abbiamo parlato già in generale. Qui poi trattasi unicamente dei Misii combattenti da vicino, e dei famosi Ippemolghi che si nutrono di latte, e degli Abii giustissimi mortali, per mettere a confronto la nostra opinione colle cose dette da Posidonio e dagli altri. E innanzi tutto si valgono di un ragionamento contrario al loro stesso proposito.

  1. Cioè: Agli altri interpreti di Omero.