Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/112

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0 governo de’ quali i cittadini non volevaa saperne; ma in effetto poi, sottoposti che ebbe i ribelli, s’impadronì egli del regno, cassati avendo i diritti degl’Ippocatrei. E dopo avere ottenuto questo insperato successo. Gelone riuscì a impadronirsi anche di Siracusa, quando ci ricondusse dalla città di Casmena i, così detti, gamori, ossia ottimati siracusani, che dal popolo e dai loro servi, conosciuti col nome di cilliri, erano stati antecedentemente cacciati fuori. Ma, allo appressarsi di Gelone, il popolo di Siracusa commise interamente la città e se medesimo alla sua discrezione (32).

156. Divenuto poi che fu Gelone padrone di Siracusa, non ebbe più in molto pregio il dominio di Gela, che cedette al suo fratello lerone. Ed esso attese anzitutto ad accrescere o fortificare Siracusa, dappoiché Siracusa era diventata il tutto per lui. Ondo questa città in breve tempo toccò un grado di progresso o di floridezza inestimabile. Che il nuovo tiranno ci condusse dentro e vi creò cittadini tutti i Camarinesi, dopo aver distrutta Camarina; usando un egual trattamento colla maggior parte degli abitatori di Gela. In quanto poi a quei Megaresi che si erano fissati in Sicilia; dopo averli Gelone oppugnati e vinti; i ricchi, che erano stati gli eccitatori della guerra, e pensavano quindi di doverla scontar colla vita, mise dentro Siracusa e creò cittadini: e la plebe megarica per l’opposto; la quale non aveva avuta nissuna parte nella rottura di questa guerra, e non doveva quindi ragionevolmente aspettarsi alcun male; condannò ad esser venduta, e ad esser venduta con tal condizione: che essa dovesse sgombrare dalla Sicilia. Nello stesso modo si diportò Gelone verso gli Eubei dimoranti in Sicilia; che,