Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/113

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dopo di averli vinti, separò quivi pure la plebe dai doviziosi. E così egli procedette con ambidue i detti popoli, stimando a bò troppo ingrato e pericoloso il contatto piebeio. Tali furono, insomma, le arti con cui il tiranno (.ìelone si fece grande.

157. Come giunsero, dunque, i legati ellenici a Siracusa, e vennero introdotti al cospetto di Gelone, essi gli parlarono in questa forma: C’iuviarono qui i Lacedemoni e gli Ateniesi e gli altri alleati, perchè t’invitassimo a confederarti con loro contro il Barbaro. Dappoicliè tu (levi saper certamente che il re di Persia si dispone ad assalire la Grecia, e sta sul punto di trasportare di qua, per mezzo della congiunzione dell’Ellesponto, tutte le suo .forze d’oriente, per Rivolgerle poi contro l’Eliade. Perchè, qaantunque egli vada pretessendo il disegno peculiare di Atene, ciò che gli sta effettivamente nel core, si è d’impadronirsi di tutta Grecia. Ora tu, o Gelone, sei al certo dotato di gran potenza, e buona parte dell’Eliade ti èsottomessa, dappoiché imperi sull’isola di Sicilia. Presta, danqae, il tuo aiuto ai liberatori della Grecia, e unisciti a loro nel vendicarla. Dappoiché la Grecia non può essere militarmente grande se non colla unione di tutti i membri che la compongono, e in questo modo soltanto essa potrà gareggiare coi suoi nemici. Ma se alcuni dei nostri ci tradiscono; altri rifiutano di aiutarci, e una piccola parte della nazione rimane sana; c’è davvero molto a temere che la Grecia tutta si sfasci. Imperocché non devi darti a credere, che se il re di Persia riesce a prostrarci colle sue armi, non sia poi per rivolgerle anche contro di te. Ma provvedi piuttosto a’ casi tuoi, innanzi che questo accada: e considera che, prestandoci aiuto, tu non farai altro ia