Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/281

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ricercare l’alleanza ateniese; ed esso, per obbedirli, maad6 Alessandro.

137. Il settimo progenitore di questo Alessandro fu quel Perdicca, che si impadroni un gfiorno del regno dei Macedoni nel modo seguente. Tre fratelli discendenti da Temeno, Cavane, Aeropo e Perdicca, fuggirono un tratto rial regno d’Argo nel paese degl’Illirì, e dagl’Illiri tramutatisi nellalta Macedonia, pervennero fino alla città di Lebea. Ove essendosi acconciati al servizio del re, «no di essi pasceva i cavalli, un altro i bovi, e il piiì giovane di essi, Perdicca, badava al bestiame minuto. Ma, anticamente, anche i re (non soltanto i popoli) erano gente povera e di umile condizione; onde, nei tempi di cui parliamo, la stessa regina coceva il pane. Ogni volta però che lo coceva per il giovane Perdicca, esso prendeva un volume doppio del naturale. Il qual fatto avverandosi costantemente, essa ne avvertì alla fine il marito. n quale, udito il racconto, pensò subito che ci fosse sotto un prodigio, e che il prodigio accennasse a qualche grave accidente. Onde, chiamati a sé ’quei mercenari, intimò loro di sgombrare tosto dal regno. Ma essi risposero: che non era giusto che se ne andassero, se prima non ricevevano la pattuita mercede. E il re allora, sentendo parlar di mercede; posciachè proprio in quel momento, per il foro del camino, entrava un raggio di sole dentro la stanza; rispose come un mentecatto: Ecco, che io vi do subito la mercede che meritate, additando il sole. Alle quali parole, i due maggiori, Cavane e Aeropo, rimasero come trasognati. Ma il piìi giovane pacatamente soggiunse: Elicne, accettiamo quello che ci vuoi dare. E intanto disegnò con un coltello (che aveva casualmente