Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/294

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della Beozia. Quindi il rifiuto opposto a Serse da Tespi insieme con Platea, quando si trattò delTofTerta dell’i terra e dell’acqua; quindi l’odio tebano esperimentato non meno da Tespi ciie da Platea durante la guerra del Peloponneso. Mn i fatti appunto di Tespi e di Piateli viemmeglio provano la vera natura delle relazioni fra Tebe e le altro città beoticbe, che furono sempre federativo, egemoniche, e non mai di principe verso sudditi: relazioni, per conseguenza, dì molto pib facile scioglimento.

N. 10. ’AXXoi bi aùriwv, i’ìtcmóvoi; ^xovTt?, òpMéaro èiri tò Ipòv ré iv AtXtpoioi. .. Koi AauXiuiv, koI AloXib^ujv (§ 35).

/ restanti invece (dei Persiani), prorvedutisi di buone guide rh’. li conducessero (e avendo sempre il Parnasso alta loro dritta), mossero verso il tempio di Delfo, atterrando « devastando, secondtt il solito, lutto quello in evi si abbattevano. Sicché essi incendinrono la città dei Panopei, e fecero il simile di quelle dei Cauli < degli Bolidi.

Nel Capo antecedente già Erodoto ci aveva detto, come, giunto! ’«. sercito persiano alla fotte e celebre città di Panopeo (l’odierna Agiot niasios); situata sopra un ramo del Cefìsao, ai confini proprio dell» Beozia e a una sola ora di distanza daCheronea; ivi l’esercito stesso sì divise in due, proseguendo In maggior parte con Serse per U strada maestra della Beozia e dell’Attica. Nel presente Capo poi lo Storico ci descrive il cammino e ì fatti di quei Persiani, i qnslì, staccatisi a Paiiopeo dnl grosso doll’esorcito, mossero verso Delfo. Aprivasi, infatti, proprio da Panopeo, iin.i strada che, traversando il Fonico, ossia, quello sporgimento del Parnasso su cui ergevasi la città di Dauli, menzionata da Erodoto; s’insinuava appresso nel mont«. scavata nella roccia calcarea, con a destra il gi-an pizzo, detto. Li’ corea, e a sinistra il pizzo minore chiamato Cirsi. La quale strada conduceva cosi fino a Delfo. E quelli che la pei"correvano, Erodot<, dice che avevano sempre il Parnasso alla toro destra, compendiando, per cosi dire, nel sommo vortice, nella Licorea, tutto l’insieme della montagna. Il nostro Storico, finalmente, menziona una città degli Eolidi, Ma’EoUde, piantata sulla strada di Delfo, e al pari di Panopec e di Dauli dannata alle fiamme dai Barbari invasori. La testimonianu però di Erodoto in questo caso essendo affatto isolata e priva di ogni riscontro; alcuni chiosatori pensarono che in \\iOgo <ìi città degli Bolidi debba leggersi più correttamente città dei Lilei. Ma una LiUa trovavasi effettualmente all’altro termine settentrionale della Focide, presso alle sorgenti del Cefisso; né vedi-ebbesi ragione sufficiente di simile omonimìa. Di sorte cho danno forse piii nel segno coloi-o, i quali considerando l’origine eolica degli eroi Miniesi fond.<itori delta beotica Orcomeno; considerando altresì che Orcomeno estendeva ao