Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/302

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si determinò a chiedere io grazia agli Spartani la vita dei Muiieti, promettendo di portarli con seco.

Ora, alcuni commentatori credono che la colonizzazione spartana di Creta, e conseguentemente di Melo (che trovavasi salta strada), debbano immediatamente connettersi con qaella di Tera. Onde anche qui, secondo loro, la migrazione non sarebbe stata puramente lacedtmonica, ma mista di molti ingredienti minieai.

N. 20. ’ApStiòi; bè IfévtTO 6 nàc; tujv veibv, iTdp(£ tùiv nevTTiKovT<purv, TpirjKÒami koI é3bo^f)W,vTa koI òktUi (§ 48).

L’intero naviglio eltenico, finalmente, radunato a SaiamiiM, comprendeva in tutto trecento settantotto navi (§ 48).

Io ho di già ragionato (e forse anche troppo) altrove, di qaesU somma totale che non si accorda collo singole cifre notate anlec«dentemente da Erodoto, nel suo specificato elenco delle forze aartli dei Greci adunati a Snlamina. Ho già detto quali sieno le varie, pi«gazioni che si adducono di questa, almeno apparente, antinomia nellt lezione vulgata. Ora aggiungerò soltanto; che si trovano reolmeatt due Codici erodotei, ove in cambio di 378 leggesi 358, come cifn della somma totale. Ma, oltredichè la variante, so ravvicina in senso inverso la differenza fra i due calcoli, non la toglie; abbiamo nel Capo 82° di questo medesimo Libro un argomento troppo forte, troppo decisivo, contro ogni emendazione possibile del numero 378 sovrallegato. Poiché ivi Erodoto dice espressamente: che, mediante Taggiuntt della nave Lemnia e della nave Tenia, passate dal campo barbarico ai Qreci, il naviglio ellenico raggiunse appuntino la somma di trectfUe ed ottanta navi.

N. 21. Ci bi TT^pffai, (Zó^evoi èirt tóv icaTOvrlov Tf^; dKpoiiòXto<; 6x6ov, Tòv ’ABrivaìoi KaXéouai ’Apriiov ikìtov, k. t. X. (§ 52).

/ Persiani poi accampatisi nel colle opposto a quello dove t’alia l’acropoli, pale a dire, sull’Areopago, ecc.

L’Areopago era un colle circondato di statue e di templi (fra’ quali campeggiavano quelli sacri a Marte e alle Furie), che sorgeva nella parte occidentale d’Atene, e praspeltava il lato nord-ovest dell’acropoli. Areopago signifìcB evidentemente colle di Arcte, ossìa colle di Marte; imperocché si connette appunto con esso un’antica e sanguinosa leggenda di Marte. Antica e sanguinosa leggenda originata senza dubbio dal fatto, che precisamente su detto colle, fino dai più remoti tempi, sedette quel famoso convento politico-giudiiiarìo, che fra i suoi principali attributi contava quello di giudicare dell’omicidio. Famoso convento, che dal luogo appunto delle sue radunate fu detto, dai tempi solonici in poi, Consiglio sull’Areopago, o anche Areopago, sempli