Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/343

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quella di Tegea contro i Tegeati e gli Argivi; terza, quella di Dipea contro tutti gli Arcadi, ad eccezione dei Mantinesi; quarta, quella contro i Messenì ad Home; quinta, finalmente, quella di Tanagra contro gli Ateniesi e gli Argivi: la quale viene ultima nell’ordine dei tempi (5).

36. Detto Tisameno, venuto cogli Spartani, fu quindi il vaticinatore generale dei Greci nei campi di Platea. E le divinazioni riuscirono di buon augurio agli Elleni, se essi restavano sulla difesa: ma male invece pronosticavano, se avessero voluto varcare il fiume, e si fossero fatti con ciò iniziatori della battaglia.

37. Anche a Mardonio, cupidissimo di appiccar la battaglia, gli auguri riusciron sinistri: e solo gli predicevano bene se si fosse mantenuto nell’attitudine difensiva. Imperocché esso pure ricorse a divinazioni fatte all’elleuica, avendo seco in qualità di vaticinatore Egcsistrato cittadino di Elea, appartenente alla schiatta nobilissima dei Telliadi. Il quale uomo era stato, in tempi anteriori, preso e messo in ceppi dagli Spartani come destinato a ttiorte, in grazia di molte iniquità da lui commesse contro di loro. Ma egli sopraffatto da tanta sciagura, come era lucila di vedersi sempre la morte dinanzi agli occhi, CoU’aggiunta di molti e fierissiuai strazi (ireparatori, eseguì Cosa veramente inaudita. Perchè, essendo stato stretto in Un ceppo di legno foderato di ferro, Egesistrato riuscì a Cavare (non saprei bene dir come) un arnese tagliente dal ceppo medesimo, ed effettuò allora allora un atto coraggiosissimo. Imperocché, dopo aver prese tutte le misuro affine di far uscire liberamente una porzione del piede fuori