Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/354

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- 342 di Giunone, che sorge proprio rimpetto alla città dei Plateesi, e dista di venti stadi dalia fonte Gargafia. Qui " si fermarono, e innanzi al tempio misero giti le armi.

53. In appresso poi eglino si accamparono tutto intorno al suddetto tempio: e intanto Pausania, avendo veduto la partenza di costoro dai primitivi alloggiamenti, comandò anche ai suoi Lacedemoni di prender presto su le armi, e di andar dietro agli altri che già li avevano preceduti; immaginandosi naturalmente che li avessero preceduti nel luogo deliberato. Allora tutti gli altri luogotenenti si disposero ad eseguire volenterosi il comandamento di Pausania: ma Amomfareto, figlio di Poliade. il quale governava un colonnello di Pitani (9), altamente esclamò: Che egli non sarebbe mai fuggito dinanzi ai Barbari, e che (in quanto a sé) non avrebbe mai imbrattato di una onta simile il nome spartano. Né sapea rendersi ragione di ciò che vedeva fare, siccome quegli che non era intervenuto all’antecedente consiglio. E Pausania e Eurienatte moltissimo si gravavano di tale disobbedienza: ma più ancora si corrodevano pensando al gr»""’ pericolo cui avrebbero esposto Amomfareto e la 8’’^’ ’ gente, se per adempier l’accordo preso cogli altri Gr0’^’ li avej^sero lasciati soli. Onde, bilanciata ogni cosa, (^^ liberarono di sospendere il movimento delle milizie lac^^ niche, e d’ingegnarsi a persuadere Amomfareto del s«-^ torto. ^j

54. Mentre poi Pausania e Eurìanatte cercavano di per’ suadere Amomfareto (che solo dei Lacedemoni e dei Te geati voleva restare indietro), gli Ateniesi dal canto loro fecero quello che sto per dire. Essi erano rimasti fermi