Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/380

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quel di Micale; e pervenuti alla foce del Gesone che si scarica nello Scolopoenta (là dove sorge quel tempio a Cerere Eleusina, che fu innalzato da Filisto, figlio di Pasicle, quando seguitava Neleo, figlio di Codro, fondatore di Mileto); ivi, dico, tirarono a terra le loro navi. Poi le circondarono di un bastione costrutto parte in pietra e parte in legname, cou molto abbattimento di alberi frtittiferi; e il bastione munirono d’ intervallo in intervallo di acuti pali. Nel qual modo i Persiani consideratamente si apparecchiarono a sostenere, ee bisognava, un assedio, a tentare con vantaggio le sorti di una battaglia.

98. Gli Elleni poi, quando si accorsero che i Barbari avevano piegato verso il continente, provarono grandis’ sima noia di quella fuga. Poi rimasero alquanto ambigui di ciò che loro convenisse meglio di fare; se, cioè, ter narsene addietro, oppure navigare sull’Ellesponto. Final mente respinsero l’uno e l’altro partito, e risolvettero di far vela addirittura pel continente; onde messe in pronto le scale d’abbordo e tutte le altre cose che necessitano nei combattimenti navali, s’ indirizzarono su Micalft Quando però furono prossimi al campo nemico, e nes^ suno compariva per afiFrontarli; ma videro anzi le nav» essere state tirate a terra colla protezione d’una mura’ glia; allora Leotichide oltrepassando avanti colla sua nave,, e fattosi vicino più che potette alla riva, per bocca di un araldo indirizzò alli Ioni questo discorso: Ioni, quanti voi siete cui arriva il suono della mia voce, badate a quel che io vi dico, dappoiché i Persiani non ne comprenderanno nulla. Quando sarà accesa la mischia, ciascuno di voi deve pensare anzitutto alla gran causa della libertà; poi si ricordi che il contrassegno per riconoscerci