Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/386

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- 374 I pochi Barbari che aTeraao potato troTar^ ODO scampo sulle altare di Micale se ne toraarooo sani e salvi a Sardi. E cammin facendo, Masiste figlio di Dario; che aveva assistito di peiBona alla rotta di Micale: non finiva di caricare di obbrobri il duce Artautte. chiamandolo più vile di una femmina per aver g^overoais la ^erra a qnella maniera; e dicendo che meritava ogni maggior castigo chi aveva ridotto in tali termini la fortuna di Serse. Presso i Persiani poi. Tessere chiamato più vile di una /emmina, è il massimo degl’insulti. Onde Artautte, dopo avere ascoltato un pezzo, scattò, e sguainato il ferro che aveva a fianco, stava per investire Ma’ siste. Ma Xenagora, figlio di Praxileo, alicarnassese, che si trovava dietro a Artautte, avvistosi di quell’atto, lo afferrò in mezzo al corpo, e sollevatolo in alto lo getti) in terra. Per la quale azione Xenagora acquistò la grazia di Masiste non solo, ma anche di Serse, cui aveva salvato il fratello; onde ottenne dipoi dal re, in riconoscimento, il governo di tutta la Cilicia. Né altra cosa notevole accadde nel proseguimento del viaggio alle reliquie dell’esercito persiano, le quali finalmente giunsero a Sardi, Dove trovavasi tuttavia Serse, fino da quando ci arrivò fuggente da Atene, dopo la rotta navale d’ Salamina.

108. E durante il soggiorno di Sardi, fu appunto che Serse s’invaghì della moglie di Masiste, la quale trovavasi anch’essa colà. Ma non essendo egli riuscito colle imbasciate a ridurla alle voglie sue, né voleodo d’altra parte usarle violenza per ossequio al fratello Masiste (ossequio che tratteneva medesimamente la donna, ben sapendo che non sarebbe sforzata); alla fine Serse, ve