Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/395

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NOTE

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N. 1. ’O 6i, àmxÓM€V0(; tnì tiP)v pouX^v, fXcye rà itapA MapSovioo (§ 5).

// quale fMurichide) inlrodotto innanii al Sanato, espose la commistione affidatagli da ilardonio.

U Senato ateniese, innaDzi a cui il messaggere di Mardonio espose in Salamina la sua commissione, si deve intendere e interpretare per il Consiglio dell’ Areopago o per il Consiglio dei Cinquecento t È molto difficile, per non dire impossibile, il dare adeguata risposta a nn quesito di questo genere. Il quesito poi si connette essenzialmente col problema storico più generale; iu quale grado e in quale forma restassero elTeltìvamente le attribuzioni, specie legislative, dell’antico Areopago dirimpetto alle nuove creazioni, del Consiglio dei Quattrocento prima, e del Consiglio dei CiuqnecsQ to poi, introdotti colle riforme politiche che prendono il nome da Solone e da distene. In quanto ai tempi di Solone peraltro, si può tenere che noa certa diminuzione di poteri legislativi nell’antico Areopago fosse, in qualche maniera, contrappcsata dalla trasformazione di esso in ana specie di Senato conservatore, coll’arrota di poteri censori molto distesi. Ma, a qual grado di inferiorità, giudicando a priori, non dovremmo noi credere che fosse ridotto daddovero l’antico Areopago, dopo l’ìstitazione dei cinquecento, combinata con tanto allargamento « rinforzameoto della sovranità popolare rappresentata dtìVecclesiaf Alloraebà il Consiglio pubblico di Atene, costituito di cinquecento