Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/401

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dei (empi dì Erodoto e delle gueiTe persiane coi tempi suoi. Nei quali tempi, la Piiana e i Pitoni erano forse divenuti una cosa molto dirersa di quel che furono.

N. 10. viKc’ujv 6’ ó AnoiiipdpcTO?, Xaiu^dvei ir^rpov àticporipriox Tfjoj xcpai, Kai TiBel? irpò nobiùv tùiv TTaucavteuj « TaCiTij Tf| H’fj’PM’ VTpiZtabat, f<pti, m’I cptCìTcìv toÙ(; ìcivou^ » (§ 55).

E nel furor della dispula, Atnomfareto solletò con ambe le mani un tasso di terra, e scagliatolo innanii ai piedi di Pausania, esclamò: Con questo suffragio io delibero, che non si deve fuggire INNANZI AGLI STRANIERI.

Nel Capo 53° di questo medesimo Libro, Erodoto dice espressamente che Amomfareto non era stato ammesso a quel coììsiglio di i/uerra, in cai si era deliberato il ripiegamento dell’esercito federale ellenico sopra la, cosi detta, Isola formata dall’Oeroe, nella dizione plateese. Non avendo quindi esso potuto valutare i motivi che giustificavano quel movimento; quando senti comandare la marcia in ritirata, la prese come un atto dì vilt& in faccia al nemico, contrario ai princìpi dell’onore e a tutto le tradizioni lacedemonìche. Rifiutò però dì obbedire: e come per compensarsi dell’ingiuria fattagli, quando non lo chiamarono a quel consìglio, cui, come lorhegeo, aveva diritto di partecipare; mentre egli stava particolarmente bisticciandosi con Eurianatte e con Pausania, volle dare il proprio voto in quel modo novissimo e antiparlamentare che Erodoto ci racconta. Siccome poi, secondo la disciplina militare degli Spartani, gli ordini si trasmettevano gerarchicamente da un comandante all’altro; e ognuno doveva obbedire al suo capo immediato, e noo ad altri; dalla resistenza di Amomfareto segui naturalmente l’immobilità di tutti i suoi sottoposti.

N. 11. Opclc; Tip ol nXTioióxujpoi l\i-\vti AaKcbai^oviou; où qxùtcìv

h Mdxn<;, K. T. X. (§ 58).

Imperocché eravate pur voi (Alevadi), i quali, come finitimi, ci attcstavate che i Lacedemoni non cedevano mai del campo.

Veramente quell’aggiunto di finitimi applicato agli Alevadi di Tessaglia in rispetto dei Lacedemoni, assolutamente parlando, non reggerebbe; dappoiché gli uni abitavano all’estremo settentrionale e gli litri all’estremo meridionale della Grecia. Ma bisogna considerare che qui é un Persiano che parla, trattando le cose dalla veduta persiana; e che la distanza fra la Tessaglia e la Lacedemonia, guardata da

’altra parte del mondo, doveva parere in effetto una ben piccola

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