Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/42

Da Wikisource.

- 30 -

pervenuto a quel punto, dove la strada si divide in due, talchè prendendo a sinistra si va verso la Caria, e volgendosi invece a dritta si mira a Sardi (ma qui è inoltre di assoluta necessità di varcare il fiume Meandro, e di attraversare la città di Callatebo, dove si trovano quegli uomini che compongono miele fatto di grano e di tamarice): essendosi avviato, dunque, io dico, per questa strada a man dritta il re di Persia, si abbattè in un platano; e perchè questo era di bellissima forma, dispose che fosse fregiato di aurei ornamenti, e lo raccomandò alla custodia di un Immortale. Il giorno dipoi Serse arrivava alla metropoli della Lidia.

32. E posatosi che egli fu a Sardi, spacciò per prima cosa suoi araldi per la Grecia, i quali dovevano richiedere l’offerta della terra e dell’acqua, e comandare i necessari apprestamenti per la mensa reale. Ad eccezione di Atene e di Lacedemone, la richiesta della terra e dell’acqua Serse mandò a farla per ogni dove (7); e mandò a farla per una seconda volta, indotto dalla fermissima persuasione che coloro i quali si erano primieramente rifiutati all’intimazione di Dario, ora, scossi dalla paura, avrebbero ben ceduto alla sua. Sì che per certificarsi più positivamente del fatto, replicò l’imbasciata. E in seguito si dispose a proseguire il suo cammino spingendosi verso Abido.

33. Intanto coloro cui era stato commesso il carico di allacciare l’Asia all’Europa mediante un passaggio costruito sull’Ellesponto, avevano dalla stazione di Abido fornita l’opera loro. E quel tratto di piaggia del Chersoneso Tracio che, discorrendo sul mare, e interponendosi