Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/477

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Gades, luogo sul mare, al di ìk delle Colonne d’Ercole, IV, 8.

Galepso. città nella Macedonia, VII, 122,

GallAlca, antico nomo di quella regione della Tracia che al tompo di Erodoto cliiamavasi Brianfiea, VII, 108.

fìainori (geomorl), denominazione d’una classo di cittadini in Siracusa, VII, 155.

Gandar!. popolo doll’India sottomesso da Dario, III, 01; come armati o da chi capitanati nell’esercito di Sei-se, VII, 66.

Garaiiiauti, popolo della Libia, IV, 171, 184; loro costumi, IV, 171, 183.

Gargafla, fonte in Beozia nel campo Eritreo, IX, 25, 49, 50.

Garane, fratello di Perdicca, discendente dall’Argivo Temono, Vili, 137.

Gebeleizi, altro nome di Zaimoxi, Dio dei Geti, IV, 94.

Gela, città della Sicilia fondata dai Lindi, VII, 153; fiorente al tempo del tiranno Jppocrate, VI, 23; VII, 154; Gelone ne trasporta gli abitanti a Siracusa, e dona la città al fratello lenone, VII, 156.

Geleone, uno dei figli di Ione, dai quali si denominavano le tribù d’Atene, V, G6.

Gelo, intollerabile e di otto mesi di durata Delle regioni settentrionali, IV, 28.

Gelone, discendente da un progenitore dell’isola di Tolo e da avi ierofanti in Gela, \’II, 153; dapprima guardia e poi capif^ano della cavalleria d’Ipiiocrate tiranno di Gela, diviene insigne in più imprese militari, VII, LSi; morto Ippocrate, ed impadronitosi del dominio di Gela, occupa Siracusa, la fortifica e l’accresce, VII, 155; accoglie malamente i messaggeri dei Greci che lo invitavano ad un’alleanza contro i Persiani, o nega aiuti se non si affida a lui il supremo coniando di tutto l’esercito, VII, 157-162; manda nascosamente a mettere io ealvo in Delfo una gran somma di danaro, VII, 163 e seg.; fa guerra coi Cartaginesi in. Sicilia, e vince Amilcare nel giorno stesso che 1 Greci vincevano i Persiani a Salamina, VII, 165 e seg.; sua potenza e ricchezza, VII, 145, 154 e seg.; sua indole e snoi costumi, VII, 156; suo naviglio, VII, 158.

€,«lono, il secondo dei tre figli di Ercole ed Echidna, IV, 10.

Gelono, città scitica nella dizione dei Budini, tutta fabbricata di legno, IV, 108; abbandonata al sopravvenire dei Persiani