Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/62

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36 terza

Pregio a. sì nobil sete. Il volle? E l’opra
Per* lui compiuta; che risponde- all’atto
Un stabile volere, e Tuoni non rende
Ragion di ciò che H suo potere eccede
Sebben natta ha donato, egli» resta/
Generoso perà. Gli atti sublimi t
Che produce virtù, limite avranno
Sempre ad onta di lei: ma spazia ^ e vaia
Neil 7 umano voler questa virtude*,
Ed è T imperio suo libero, im-menso ^...
Qual lo possiede Palma. Ov’è chiana*
Possa imporre al pensiero o freno r o lcg^i?
Sieno, o mortai, della virtù seguaci
1 moti del 1 tuo cuor; v’ha sulT Olimpi
Onnipotente un Nume, ed eì gli ascolta..
Dove, ah dove^ o eelesti inckte squadre
Questa Nume trovar? Ditenn voi,
Questo Dio, questo tutta, e questo immenso
ì^enefico Monarca in soglio augustoDove
assisa si sta? Voi lo sapete r
Voi ministri del Trono, e voi, che colmi
Di rispetto e stupór colJ’aJi aurate,
Ove spiega i suoi fregi-, i suoi tesoti
Un’Iride celeste, al soglio eccelso
Fate «obi? corona; il Sol, che piove
Da quella fronte augusta, a questi lun*£Sarà
dato goder? Potrà quest’alma
La sua traccia immortai scorger da mieli*
Veste di fior, che sul terren, che preme.
Lascia il suo piede, e che un svio sguardo tingt
Di quei colar, che a voi son noti in Cielo?
Svelate al ciglio mio 1? Arbitro Eterna,
Che il futuro non cura, e che sorride
ÀI passato, in cui mira i suoi trionfi,
1 cui momeMi nel fuggir non sono t-i
Tolti all’immenso interminabil gironi
L 7 uom, quest’essere fra], di cui la vita
È un bvbve passo ^ a &e me desino ingrata
De* suoi giorni il tesor guarda > e non cura;