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Nel principio del 1841 si pose mano alla costruzione della tratta da Padova alla laguna della lunghezza di metri 33,100, e tanta fu la diligenza del lavoro, che essa fu aperta al pubblico il 12 dicembre 1842.

Nel giorno di san Marco, 25 aprile 1841, S. A. I. e S. il vice-re arciduca Raineri avea posto la prima pietra di fondazione

    collo scopo di attrarre cori tutto il transito lombardo-veneto sulle loro linee speciali; o più propriamente di accrescere il lucro de’ loro aggiotaggi. Divise le azioni della strada Lombardo-Veneta che aveano acquistate a diecine, le investirono a persone da essi incaricate di rappresentarli, onde avere così una maggioranza nel congresso, e trovati per tal guisa agenti da essi diretti, ebbero eziandio nell’avvocato Castelli di Venezia, giureconsulto accreditato ed influente, l’uomo che s’incaricò di fare la proposta preallegata.
         Ma il partito della linea più breve, che volea il contemporaneo incominciamento de’ lavori dalle due parti, onde più presto fosse la strada completata, resisteva alla detta proposta, osservando non potere la quistione esser discussa, perchè non compresa nel programma di convocazione. I dissidenti ricorsero al governo di Venezia perchè dichiarasse lecita quella discussione, ma la domanda fu rejetta. Appellatisi della contraria decisione a S.A.I. l’arciduca viceré, questo, riformato il decreto governativo, permetteva la discussione.
         Venuto il dì del congresso, l’avvocato Castelli sorse a proporre: «Che si incominciassero subito i lavori del ponte sulla laguna e sul tronco dalla laguna a Padova, e pel lato lombardo fosse nominata una commissione, col mandato di giudicare, se fosse preferibile di congiungere Brescia a Milano per la via di Bergamo e Monza, anziché per Chiari e Treviglio, come nel progetto approvato». La proposta Castelli ottenne la maggioranza, ed essendo perciò stata accolta, nacque una divisione, la quale fu occasione d’animatissima polemica, lasciata dal governo ai contendenti piena libertà di discutere per mezzo della stampa le rispettive ragioni.
         La commissione eletta proferì un voto favorevole alla proposta nel termine fissato.
          Gli opuscoli sulla quistione e sul giudicio di essa furono in gran numero, e sarebbe opera lunga e malagevole, d’altronde di nessuna utilità allo stato attuale di cose, il darne un sunto. — Sono raccolti in un grosso volume, che si può, volendolo, consultare come storica curiosità. — Un altro volume pure si è fatto degli articoli pubblicati nell’appendice della gazzetta priviligiata di Venezia dall’aprile all’agosto 1841. — Sono principalmente degni