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DIALOGO TERZO.
il demonio, napoleone e gran quantità di francesi
- Il Demonio
- Piano, piano, un pochi per volta. Per Bacco, venite giù a migliaja! Ma non dubitate che ci è luogo per tutti. Avete il passaporto?
- Un Francese
- Abbiamo una lettera di accompagno, perchè non ci è stato tempo di fare le carte in regola.
- Il Demonio
- Poco male; qui non si è tanto scrupolosi sulle regole, e chi vuol favorire è padrone. Da dove venite?
- Un Francese
- Dalla Francia.
- Il Demonio
- Bravissimi; quel paese è nostro alleato antico. Si chiama il regno cristianissimo, ma se tutti i cristiani fossero così, il cristianesimo ci farebbe poca paura. Datemi quella lettera.
- Un Francese
- Prendete. Ahi, ahi.....
- Il Demonio
- Cosa è stato?
- Un Francese
- Mi avete abbruciato le dita.
- Il Demonio
- Non è niente, mi suda un poco la mano. Questi ragazzi credevano che il curato li avesse burlati, ma sentiranno cosa si fa nell’Inferno. Chi ha scritto questa lettera?
- Un Francese
- La Libertà.
- Il Demonio
Tanto meglio. Questa è la più cara e fedele amica che abbia il Demonio. Una volta per le nostre reclute ci servivamo dell’avarizia, della lussuria e degli altri peccati mortali, ma adesso non ci è più bisogno di tenere la corrispondenza con tanti ministri. La Libertà fa per tutti, e quella brava figliuola s’intende un poco di tutto. Cara, carissima Libertà; che tu