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Il Professore
E la camera dei deputati, in cui risiede sostanzialmente l’esercizio della sovranità, non è tutta composta di popolo?
Il Dottore
Verissimo; ma facciamo ancora un altro conto. Li quattrocento deputati della camera corrispondono a un deputato per ogni settantacinque mila francesi, e perciò di tutta quanta la Francia settantaquattro mila novecento novantanove parti sono suddite, ubbidiscono e stanno al fatto altrui come in tutto il resto del mondo, e una sola particella insensibile a fronte del tutto, è quella che gode qualche esercizio di sovranità. Ditemi dunque in coscienza vostra, che male ci sarebbe se anche questa particella insensibile fosse suddita come tutti gli altri francesi, e se la Francia intiera si lasciasse governare in pace da un re sovrano, piuttostochè farsi governare tumultuosamente da una camera sovrana che fa tutto il giorno a capelli e scandalizza il cielo e la terra!
Il Professore
Così si tornerebbe al potere assoluto; il popolo non sarebbe più sovrano, e le leggi non si farebbero dal popolo, ma dal re.
Il Dottore
Forse, il re è qualche bestia feroce la quale abbia bisogno di satollarsi con lo sbranamento dei sudditi? Al contrario il re è il padre e il padrone del popolo. Se anche non sentisse l’amore di padre, sentirà sempre quell’interesse che sente ognuno per tutto ciò che è suo, e le leggi del re saranno sempre dirette al bene del popolo, perchè il popolo è suo, e nessuno può volere il danno di quello che gli appartiene.
Il Professore
Ma il re può ingannarsi, e può venire ingannato.
Il Dottore
E i deputati della camera possono ingannarsi molto di più, perchè nel cuore del re parla una passione sola, la quale è difficilmente contraria agli interessi del popolo, ma nel cuore dei deputati parlano tutte la passioni private, le quali molto spesso contrastano con gl’interessi del pubblico. Anzi, osserva di grazia. Nella camera nessuna legge passa con la unanimità dei voti; ma chi la vuole, chi non la vuole, e dei due partiti, uno deve certamente ingannarsi e stare dalla parte del torto. Se dunque anche