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del mondo, richiamate il rispetto della Religione, la quale ormai si vede schernita e discacciata da tutti e non trova più un asilo sicuro nemmeno nei tempii. I Ministri dell’altare sono diventati il peripsema della plebe, e le azioni pazze e degne di scherno si chiamano volgarmente fratate. I sacramenti, le pratiche di pietà e l’osservanza dei precetti ecclesiastici sono la parte degli spiriti deboli; il segno della Croce non ha più coraggio di comparire intiero e scoperto sulla fronte del Cristiano; le Chiese sono rese il passeggio della indifferenza e dello scandalo, e la civiltà, imposto silenzio allo zelo della fede, rende comune la società e la mensa agli uomini battezzati, i quali dicono di adorare il Cristo, e agli uomini circoncisi, i quali si vantano di bestemmiarlo. Questo abborrimento e questo dispregio della religione sono l’opera della rivoluzione alleata con l’empietà, e voi sapete che i colpi dati all’Altare hanno scosso il vostro trono, e lo tengono in pericolo di rovina. Ma intanto cosa avete fatto per ristabilire nel cuore dei popoli questa difenditrice dei troni, e dov’è che lo zelo dei re si mostri acceso per la causa di Dio? Voi, principi miei, siete religiosi e buoni, ma la religione e la bontà dei re sono forse quelle che governano sempre gli stati? Non accade forse giammai che la religione comandi nel cuore dei re, e serva alla politica e agli interessi nei gabinetti? Mettetevi una mano sul cuore, date un’occhiata agli annali dei vostri imperi, e rispondetemi sinceramente. Qual è quello dei vostri regni in cui non si possa raccogliere un volume di editti e di ordinanze reali pubblicate in contraddizione ai canoni della Chiesa? Qual è quella delle vostre reggie in cui non sia qualche sala addobbata coi drappi del Santuario? Qual è quella dei vostri governi, il quale non abbia fatto versare qualche lagrima al Pastore del Vaticano? E finchè la religione apparirà bersagliata e tremebonda sui troni dei re, come potrà ripigliare il dominio sul cuore dei popoli? E finchè i popoli non rispetteranno il freno della religione, come potranno sottomettersi all’impero dei re? Principi miei, intendete, ponderate e sperate. Alleatevi di buona fede al Sacerdozio,